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BLK Showroom

3D scan of a movie set space within Maya software

Preparare la scena con Leica BLK360: Casey Schatz, di The Third Floor, aiuta a riunire sul set il mondo reale e quello virtuale

Di Christopher Curley

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05/04/2023

Negli ultimi anni, constatare il ruolo della camera digitale e dei VFX in combinazione con elementi di live action, set e ambienti è diventato un aspetto cruciale di molti flussi di lavoro di cinema e televisione. Casey Schatz, Head of Visual Production presso lo studio di visualizzazione The Third Floor e collaboratore di progetti quali Avatar - La via dell'acqua, Game of Thrones e film nel Marvel Cinematic Universe, è stato un innovatore fondamentale nell'allineare questi due mondi a vantaggio dei vari reparti del settore cinematografico e di chi opera sui set.  

Leica BLK360 per la scansione LiDAR rappresenta un nuovo strumento a supporto di questo processo.

La scansione LiDAR rientra tra la gamma di servizi di pre-visualizzazione, o "previs", che possono includere il sopralluogo di un set o di una location per creare un ambiente e videocamere virtuali che rispettino i parametri del luogo reale.

"Previs significa mettere in atto gli aspetti creativi e tecnici delle riprese prima di mettere piede in scena", ha detto a Leica Geosystems Casey Schatz, Head of Virtual Production presso The Third Floor. "Quando si è di fronte a riprese tecnicamente complesse e i vari reparti, dalle scenografie agli effetti speciali, devono collaborare e trovare una posizione comune, è bene effettuare prima delle prove digitali".  

Schatz ha iniziato a utilizzare la tecnologia LiDAR anni fa, noleggiando stazioni totali quando le riprese lo richiedevano e, in seguito, comprando un dispositivo Leica BLK360 G1 quando lo scanner compatto è comparso nel 2017. Ha ora portato avanti la tradizione con il nuovissimo BLK360, che cattura nuvole di punti per trasformale in mesh utilizzate per la produzione virtuale prima, durante e dopo le riprese sul set.  

BLK360 sul set

"Il tempo sul set è molto prezioso", ha proseguito. "La scansione laser ci consente di allineare mondo digitale e reale in maniera molto più efficace".  

Sul set, il team inizia effettuando scansioni LiDAR dello spazio di ripresa, quindi scansioni del set e delle relazioni con i vari contrassegni a pavimento per il film. Questo consente l'allineamento del volume di cattura del film - mentre le posizioni della videocamera e degli attori sono tracciati - alla scenografia fisica.  

"Oltre alla scena e ai set, scansioniamo anche gli oggetti di scena, le attrezzature delle videocamere, le luci - qualsiasi materiale in cui ci imbattiamo - in modo tale che il digitale rappresenti in maniera autentica il reale", ha dichiarato Schatz. "Questo rende l'integrazione della ripresa ancora più precisa e veloce. L'idea è di intervenire sin dalla pre-produzione, risolvendo più problemi possibile in anticipo".      

Questo si è dimostrato indispensabile ed efficiente in termini di costi, combinando molteplici team coinvolti nella produzione, dagli addetti alla scenografia agli elettricisti, ai macchinisti e a tutti gli operatori che trarranno beneficio da un piano di riprese comune.

E mentre il settore degli effetti visivi utilizza principalmente mesh in 3D, anziché le nuvole di punti, Schatz ha potuto avvalersi del risultato immediato delle nuvole di punti elaborato mediante Leica Cyclone FIELD 360.

"Essere in grado di accedere alla nuvola di punti quasi immediatamente ha creato flussi di lavoro che non mi aspettavo, come essere affiancato da rigger e volare attraverso la nuvola di punti colorata fino al soffitto, prendendo decisioni cruciali sul momento in merito a punti di prelievo e questioni di sicurezza", ha detto Schatz.

scansione 3D di un set cinematografico all'interno del software Cyclone REGISTER 360

La velocità della scansione laser è stata particolarmente importante per Avatar - La via dell'acqua, quando è stato utilizzato il sistema "eyeline": un monitor sospeso da quattro cavi in grado di muoversi attraverso lo spazio rappresentando un personaggio digitale.

"Dovevo determinare dove prevedere i punti di prelievo dei cavi, in modo tale che potessimo girare un'intera scena senza far intersecare i cavi sul set", ha continuato. "Man mano che venivano installate luci, travature e tessuti aerei, effettuavo scansioni quasi ogni ora ed eseguivo una simulazione del sistema eyeline per verificare che cavi e monitor non entrassero in contatto con altri elementi. È meglio scoprirlo nella fase di CG (computer graphics) piuttosto che nella realtà".    

A quel punto, Schatz era in grado di elaborare quasi tutto immediatamente per ottenere i dati di cui aveva bisogno.

"In media, direi che una volta seduto alla mia scrivania e collegato l'iPad, ci volevano da cinque a sette minuti circa per ottenere la nuvola di punti in Leica CYCLONE Register 360 e circa altri 20 minuti per una mesh in Maya", ha dichiarato Schatz.

Videocamera virtuale, risultati reali

Nella CG, la videocamera è rappresentata semplicemente dai relativi punti nodali, non dal corpo macchina e dalla giraffa di supporto del mondo reale. Ma utilizzando BLK360 per scansionare la giraffa reale all'interno dell'ambiente, il team di TTF è stato in grado di utilizzare la videocamera in CG per verificare eventuali punti di collisione e il rispetto dei parametri fisici della giraffa.  

"In un paio di occasioni ho detto a tutti una settimana prima: 'forse dovremo rendere mobile questa parete', perché era chiaro che le videocamere erano posizionate molto in prossimità delle strutture esistenti. Quindi il reparto scenografia era in grado di dire: 'ok, prepariamoci a farlo quando sarà necessario'".  

"Abbiamo creato questo loop di feedback in base al quale possiamo usare le misurazioni LiDAR per determinare la migliore posizione per le attrezzature; le scansioniamo e poi modifichiamo le nostre attrezzature CG per rispecchiare la realtà e uniformare i due aspetti", ha dichiarato.  

scansione 3D di una giraffa all'interno del software Maya

Luci, vodeocamera - LiDAR

In merito al futuro della scansione laser sul set, Schatz sostiene che l'orizzonte sia molto promettente, soprattutto in considerazione della velocità e della compattezza dei dispositivi Leica Geosystem.

"Parte del mio lavoro consiste nel mediare tra digitale e reale. Più scansioni effettuo, più diminuisce la probabilità di un errore umano", ha detto Schatz a Leica Geosystem.  

"In precedenza avevo escluso la tecnologia LiDAR considerandola uno strumento non adatto ai ritmi veloci delle riprese", ha detto. "Si potevano ottenere risultati incredibili, ma le attrezzature erano ingombranti, costose e impegnative in termini di tempo. BLK ha confutato la mia tesi e non andrò mai più sul set senza averlo con me".