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Collage image showing a headshot of Paul Burrows and a photo of a BLK360

Nuovo Leica BLK360: due chiacchiere con Paul Burrows, il "Reality Capture Guy"

Di Christopher Curley

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09/20/2022

Paul Burrows in piedi, all'esterno, mostrando alla fotocamera il BLK360 che tiene in mano

Paul Burrows è il Principal Software Solutions Manager di Leica Geosystems. Ma è noto ai più come il "Reality Capture Guy" ("Tizio della Cattura della Realtà") sui social media, su YouTube, e nel suo podcast. Paul non è secondo a nessuno quando si tratta di passione per i dispositivi di cattura della realtà e abilità in materia, dal lavoro sul campo al meshing e molto altro. Ed è generoso con il suo tempo e le sue conoscenze, come dimostrato dai numerosi amici e colleghi nella comunità della scansione laser che sostiene mediante i suoi post su LinkedIn.
       

Abbiamo deciso di approfittare di questa sua generosità in occasione dell'immissione sul mercato del nuovo Leica BLK360, per chiedergli le sue prime impressioni sul dispositivo dal prototipo al prodotto finale e di parlarci di alcuni dei vantaggi di questo scanner di prossima generazione rispetto al suo predecessore, raccontandoci anche come dove lo abbia testato.  

 


 
Lavori nel team di Leica Geosystems da15 anni. Mi pare di capire tu sia anche stato coinvolto sin dall'inizio al lancio del nuovo BLK360. Com'è stato?    

Facevo parte del team che ha lavorato al BLK360 di prima generazione. Mi ricordo che sono andato in Svizzera, mi hanno messo in un'auto per andare ad incontrare Burkhard, il CTO, ed eravamo una dozzina in questa stanza top secret e poi ci hanno portato il primo BLK360...è stato incredibile! E ora guardando questo prodotto fantastico che è sul mercato da 5 anni ci domandiamo, "Come possiamo rimpicciolirlo, farne una miniatura? Come possiamo migliorarlo? E soprattutto, sarà possibile?".          

A partire da queste domande (e più di recente) ho avuto alcune interazioni con uno dei primi prototipi della nuova versione dello scanner. Sapevamo tutti che sarebbe stato piccolo; sapevamo anche che sarebbe stato fantastico. Fortunatamente, ho avuto il dispositivo molto prima del lancio durante HxGN Live, così ho potuto metterlo alla prova in alcune attività complesse
   

Parliamo del nuovo BLK360. Dal momento che conosci perfettamente il modello precedente, per cosa si contraddistingue quello nuovo?  

La nuova generazione di BLK360 è davvero minuscola, è come avere in mano una lattina di coca o una birra piccola [ride] - di profilo è più fino del mio iPhone! Quindi questa è la prima cosa che mi ha colpito, le dimensioni - o piuttosto le scarse dimensioni. Poi si inizia a capire quanto sia veloce. Nonostante lo fosse anche il dispositivo originario, quando lo si compara a ciò che può essere fatto con questo, il nuovo modello è notevolmente più veloce.      

Naturalmente il nuovo BLK360 è un'iterazione, una versione migliorata di quello precedente, ma allo stesso tempo sembra appartenere a una nuova linea di prodotti, con nuove fotocamere e l'aggiunta della tecnologia VIS [Visual Inertial System]. Si tratta di un prodotto interamente rivisto e di grande successo, che porta un'ondata di novità!   
 

Quale secondo te è la sua funzionalità di punta?

Probabilmente la nuova tecnologia VIS, che abbiamo acquisito e adattato da Leica RTC360 e BLK2GO. La tecnologia VIS permette di muoversi da una posizione all'altra e seguire i propri spostamenti tra quelle posizioni utilizzando l'app BLK Live. Che si prema il pulsante sul dispositivo oppure il pulsante "invio" dalla app stessa, è davvero intuitivo gestire i propri dati e osservare il processo di preregistrazione delle proprie scansioni.    

L'altro vantaggio notevole è costituito dalla possibilità di portare sul campo i propri dati, se necessario. Se si usa Cyclone FIELD 360 su un telefono o un tablet, la app sincronizza rapidamente tutti i dati dal dispositivo. E le modifiche vengono anche ritrasmesse al dispositivo, dando all'utente la possibilità di scegliere da dove accedere ai dati. Ed è anche possibile creare una registrazione all'interno di REGISTER 360 e Cyclone FIELD 360! Tuttavia, si può anche esportare un file E57 [un formato comune di nuvola di punti vendor-neutral] di tale pacchetto direttamente da FIELD 360, o scaricare il file E57 raw dall'app BLK Live senza i dati di registrazione e utilizzarlo in soluzioni di parti terze. E tutto questo rientra nell'approccio che portiamo avanti: dare alle persone maggiore controllo e la possibilità di fare cose sul campo mentre catturano. In futuro, aggiungeremo inoltre la possibilità di spedire dati alla nostra piattaforma in cloud HxDR...            

Secondo me il nuovo BLK360 è davvero il prodotto più "open" che produciamo da moltissimo tempo, in termini di scelta di come elaborare i dati raccolti. 
 

Ci sono delle piccole modifiche che hai apprezzato?

L'altro aspetto molto importante (e quindi non così piccolo) è che ora c'è una porta USB-C sul lato, facilmente visibile! Prima era un po' più complicato scaricare i dati con la connettività wireless. Ora lo si collega e si scaricano i dati. Si può collegare il dispositivo e ottenere i dati tramite BLK Data Manager, oppure importare semplicemente i dati direttamente su REGISTER 360.
       

Per quanto riguarda le prestazioni del nuovo BLK360 sul campo, cosa fai ora in maniera diversa rispetto a prima?

La prima cosa che ho notato è che ora devo utilizzare la funzionalità di funzionamento ritardato perché è velocissimo. Devo impostare un ritardo di 10 secondi almeno, per fare a tempo a togliermi di mezzo [ride]. Naturalmente non è così importante se si aziona il dispositivo da remoto utilizzando de varie app che abbiamo a disposizione.    

La seconda cosa è l'assoluta velocità. Ho scansionato la mia cittadina e ho potuto farlo molto velocemente con la tecnologia VIS, in piena luce del sole, nel bel mezzo della giornata e ad alte temperature (per il Regno Unito, quantomeno). Ho potuto seguire il tutto sull'app e vedere i dati emergere in tempo reale. E ho scansionato tutto in pochissimo tempo: 28 setup in mezz'ora, inclusi gli spostamenti dello scanner tra una posizione e l'altra.        

E quando si guardano i dati, sono estremamente di qualità per un dispositivo di quelle dimensioni. Certo, non è all'altezza di RTC360 o della serie P, ma non pretende di esserlo. Si attesta a più o meno 4 mm a 10 m. Ho fatto una verifica, controllando i dati che ho preso con RTC360 e BLK2GO e confrontandoli utilizzando Cyclone REGISTER 360, e ho visto che sono quasi perfettamente allineati. Quindi questo scanner da 20.000 euro produce dei dati molto simili a dispositivi che costano 45.000 e 50.000 euro. E non ho usato obiettivi né punti d controllo. Naturalmente RTC360 fornisce dati a portate maggiori ed è possibile catturare la stessa area più rapidamente con BLK2GO...ogni dispositivo ha i suoi punti di forza.             
 

All'interno dell'azienda, so che parliamo molto di come il nuovo BLK360 non sia solo una versione 2.0, ma un tentativo di essere tanto rivoluzionario quanto lo è stato il suo predecessore. Cosa pensi che abbia da offrire questo nuovo scanner in tal senso?  

Ho sentito anch'io questa frase e credo che sia molto adatta per il nuovo BLK360: siamo in un'era di tecnologia "che comprime il tempo". Vogliamo offrire alle persone la possibilità di compiere l'intero processo in maniera più veloce: catturare i dati, elaborarli e arrivare al prodotto per il cliente in minor tempo.  

E il bello è che quando mi guardo indietro e rivedo alcuni dei miei video davvero imbarazzanti in cui mostro delle scansioni effettuate con Leica HDS 3000 davanti a un pub nel 2006, ero davvero incredulo di fronte a queste due scansioni a bassa risoluzione che avevo realizzato probabilmente in circa un'ora. Ora le riguardo e so di poter catturare gli stessi dati con il nuovo BLK360 con due o tre setup, forse in cinque minuti di lavoro in tutto. E le scansioni vengono messe insieme automaticamente e possono essere caricate in cloud sul campo utilizzando un cellulare.  

Secondo me chi non c'era dall'inizio fa davvero fatica a rendersi conto di quanta strada abbiamo fatto, ma credetemi, ne abbiamo fatta tanta e...velocemente! 
 

Qualcosa da aggiungere?

Una cosa che mi piace in questo scanner è che non è utile solo per l'industria della costruzione. Stiamo sviluppando altre applicazioni, dalla realtà virtuale e aumentata, ai film o agli effetti visivi. Da tempo ormai in questi mercati esistono operatori incaricati di catturare LIDAR. E ora mettiamo il prodotto direttamente nelle mani dei direttori tecnici e dei produttori creativi, non solo degli specialisti.      

Per me, più ci avviciniamo al processo creativo, più ci immergiamo in quel processo, più persone vorranno avere il nostro prodotto e più avrà successo.

Non vedo davvero l'ora di scoprire gli usi che questi creativi faranno della nostra tecnologia, è un aspetto che trovo entusiasmante.